: tmsp
2025
intervista di about:
Indagini su chi ospita le call
Ci raccontate chi siete e di cosa vi occupate?
Una breve presentazione per conoscervi meglio.
Siamo due studi: The Jack Stupid, specializzato in film e motion graphics, e MOST, che si occupa di graphic design e branding.
→ The Most Stupid Place
→ The Most Stupid Place
Com'è nato lo spazio e qual è stata l’evoluzione di TMSP?
Ci siamo conosciuti allo Spazio A, un coworking situato sopra il bar Frida. Dopo alcuni anni trascorsi lì, abbiamo deciso di cercare uno spazio da condividere. Abbiamo trovato un ex magazzino di carte, con scaffali alti fino al soffitto, e, nonostante non avessimo un'idea chiara delle dimensioni, abbiamo sentito subito delle belle vibrazioni. Siamo qui da cinque anni e, oltre a essere il nostro spazio di lavoro, è diventato la base per eventi come scambi di libri e talee, serate cinema e giochi da tavolo.
TMSP è uno spazio che ospita studi professionali e liberi professionisti.
Quali sono i vantaggi di lavorare in un ambiente condiviso abitato da più realtà contemporaneamente? E quali gli eventuali svantaggi?
Quando ci siamo trasferiti, volevamo dedicare alcune scrivanie ad altri professionisti, proprio perché venivamo da un coworking. Poter staccare un po' la testa durante la pausa pranzo o a metà giornata per confrontarsi con persone con background diversi è fondamentale per evitare di alienarsi troppo nel proprio lavoro. Qui ospitiamo designer, sviluppatori, illustratori, insegnanti: menti che gravitano attorno al mondo creativo da punti di vista completamente diversi.
→ opencall griglie
Quando avete deciso di ospitare la call di ABOUT:?
Cosa vi ha motivati a partecipare come host dell’evento?
Ospitare eventi come quello di ABOUT ci permette di sfruttare il nostro spazio esattamente come desideriamo: conoscere nuove persone, dare visibilità a progetti interessanti senza snaturare l'ambiente in cui lavoriamo. ABOUT è stato un evento autentico che ci ha permesso di presentare anche TMSP in modo sincero.
Avete mai pensato di partecipare
voi stessi a una call?
Assolutamente sì. Magari, potremmo anche cercare di interpretare il tema creando un output pieno di movimento e interazione, in linea con la nostra professione
Nel vostro settore vi è mai capitata
un’esperienza simile ad about:?
Crediamo che la condivisione di esperienze e la critica siano fondamentali nel nostro mestiere.
Qual è il vostro punto di vista su temi di condivisione, sperimentazione e tavola rotonda?
Abbiamo partecipato e realizzato qui in studio delle Design Jam, un metodo per testare nuovi software o semplicemente per fare qualcosa di diverso dalla routine quotidiana. La sperimentazione è una parte fondamentale del nostro flusso di lavoro e in un ambiente collaborativo viene spesso stimolata.
→ opencall carta abrasiva
Che tipo di preparazione o cura
avete dedicato all’evento?
C'è stato un momento in particolare, prima o durante, che vi ha fatto pensare: “ne è valsa
davvero la pena”?
Abbiamo dato supporto nella preparazione dello spazio per la mostra e per lo streaming dell'evento. Mi avevano detto che ci sarebbe stata tanta gente, ma non mi aspettavo così tante persone, con background ed età così diversi. Vedere tutte quelle persone interagire e chiacchierare mi ha fatto venire una gran voglia di realizzare altri eventi.
→ opencall carta abrasiva - The Most Stupid Place
In quanto host dell’evento, come avete percepito la risposta del pubblico durante la serata?
Il pubblico è stato fantastico, molto rispettoso dello studio e delle scrivanie dei coworker: una situazione davvero piacevole.
Sappiamo che il vostro spazio ospita molte iniziative.
L’idea è quella di farlo diventare uno spazio polivalente, o si tratta semplicemente di un modo per fare rete?
Alla fine, queste due cose sono in qualche modo collegate. Sicuramente l'idea di avere uno spazio eclettico che abbraccia diverse passioni è il motivo principale per cui cerchiamo di organizzare eventi di questo tipo; la creazione di nuove amicizie e contatti è un effetto collaterale.
Restando sul tema della condivisione, vi va di raccontarci un vostro “fallimento”?
Cosa non ha funzionato e cosa avete imparato?
Da buon creativo, le mie competenze amministrative non sono proprio il mio forte. La voglia di dedicare tutto il tempo disponibile alla creazione lascia poco spazio a una serie di responsabilità importanti per uno sviluppo sano. Sia nel mio studio che nella gestione di TMSP, questo si riflette nella presentazione e gestione dell'immagine al pubblico. Dando priorità ai progetti dello studio, il tempo da dedicare a questi aspetti si riduce sempre al minimo, e l'ansia di non avere una comunicazione all'altezza di come vorremmo essere percepiti ci porta a non comunicare affatto.
Al contrario, ci raccontate il progetto
a cui dovete tutto?
Che sia per esperienza, ritorno economico,
contatti o altro.
Nel 2016 abbiamo realizzato un progetto per Corneliani chiamato "Percolometria". Il video finale sarebbe stato utilizzato per la presentazione di una nuova collezione. Per quel progetto, abbiamo deciso di coinvolgere un ballerino (Cristian Cucco) e un'illustratrice (Anna Resmini) per aiutarci durante la fase creativa e poi anche di produzione. Coinvolgere altre persone, dando loro anche una certa responsabilità nelle decisioni progettuali, ci ha aiutato a creare un risultato originale, portando quel progetto a un altro livello. Il progetto si è svolto in maniera naturale e armonica, e ancora oggi mi riporta bei ricordi.
Come immaginate il futuro di ABOUT:?
Cosa vi augurate per il progetto nei prossimi anni?
A seguito di questa esperienza, cosa ha dato ABOUT a TMSP e cosa credete abbia dato TMSP ad ABOUT?
Quali consigli dareste a un giovane che oggi
si avvicina al vostro settore?
Come dovrebbe gestire la professione anche con il supporto delle intelligenze artificiali?
Sperimentare è fondamentale all'inizio della carriera. Abbiamo più tempo ed energia, meno paura di sbagliare. I nostri primi progetti ci aiuteranno a modellare il nostro metodo creativo che ci accompagnerà durante tutta la carriera. Per l'interazione con l'intelligenza artificiale non dovrebbe essere diverso. Si tratta di uno strumento ancora nuovo ed è attraverso la sperimentazione che riusciremo a piegarla alle nostre necessità e integrarla nel proprio metodo creativo.
ABOUT è un formato molto flessibile e, anche se al momento non ci sono restrizioni di media, è molto incentrato su output più materici. Penso che lo sviluppo naturale sarà l'integrazione di contenuti più digitali, statici, in movimento, interattivi, per ampliare la discussione ad altri settori creativi.
Oltre a un centinaio di birre che ci hanno tenuto il frigo pieno per settimane, ABOUT ha risvegliato la voglia di organizzare eventi e di ricevere nuove idee nel nostro spazio. Credo che TMSP a sua volta abbia contribuito a definire ABOUT come un format solido e accogliente.
→ The Most Stupid Place
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